Pont Canavese

Le prime scritture in cui viene citato il paese di Pont risalgono intorno al 1100, anche se alcuni ritrovamenti fanno risalire i primi insediamenti già in epoca romana.

Durante il regno del Re d’Italia Arduino, per suo volere la cittadina fu fortificata con la costruzione di torri e castelli. Più probabilmente, alcuni storici, identificano l’edificazione delle fortificazioni successive al periodo di Re Arduino. Dei tre castelli che sovrastavano il paese: Castrum Ferrandae, Castrum Pontis e Castrum Tellari restano in piedi ad oggi solo le torri Tellaria e Ferranda teatro di numerose leggende locali.

In epoca Medievale, la Via del Commercio con i suoi porticati (oggi Via Caviglione) fu il fulcro dell’economia, con la sua conformazione particolarmente adeguata agli scambi commerciali e agli artigiani pontesi che con le loro botteghe la resero famosa in tutto il Canavese. Ancora oggi, a ricordo dei tempi passati le storiche fiere di San Matteo (20-21 Settembre) e di San Luca (18 Ottobre) rappresentano un punto fondamentale della vita del territorio.

Pont Canavese, con le sue cave marmoree, le miniere dalle quali si estraeva oro, argento, rame e le cave di gneiss contribuì a fornire il materiale per la realizzazione di opere nell’arte locale e infrastrutturale Piemontese.

——–fonte http://www.comune.pontcanavese.to.it/

Cosa Visitare

torre ferranda - secolo x-xi
torre tellaria - secolo x -xi
chiesa parrocchiale san costanzo - secolo xiii
chiesa di san francesco - secolo xiii
chiesa di santa maria - secolo xiii

Per orari consultare il sito comunale o telefonare all'ufficio turistico allo 0124.85484

Prodotti Tipici

baci del gran paradiso
biciulan
giuraje
pandolce del gran paradiso
torcettini glacee'

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sparone

Sparone è un borgo che sorge alla sinistra del Torrente Orco, il suo centro dalle forti influenze medievali formato da portici e vie strette ha gran parte della sua storia legata al Re Arduino, regnante del borgo intorno all’anno 1000.

Epica fu la battaglia tra gli Sparonesi e le truppe di Enrico II di Germania, che portò alla ritirata di quest’ultimo dopo oltre un anno di assedio. Dell’antica fortezza eretta dal I Re d’Italia purtroppo oggi non rimangono che pochi ruderi.

Col passare del tempo divenne feudo indiviso dei conti di San Martino e di Valperga e, nel 1338, stanchi dei continui soprusi dei nobili gli Sparonesi presero parte al tuchinaggio, un’insurrezione popolare antinobiliare nel territorio Canavesano.

Uno dei punti di forza dell’economia locale intorno al XVIII secolo fu la lavorazione del rame. Gli abili artigiani Sparonesi si spostavano in territorio piemontese e lombardo portando la loro esperienza. 

Esperienza che, durante il periodo di dominazione francese, produsse gli armamenti per l’esercito d’oltralpe.

——–fonte http://www.comune.sparone.to.it/

Cosa Visitare

la rocca di re arduino
chiesa parrocchiale san Giacomo
chiesa di santa croce
Cappella di santa liberata - loc.bisdonio
portici del centro

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resti delle fortificazioni

casaforte apiatur
casaforte delle coste
castello di pertica

locana

I cenni più antichi del comune risalgono alle dispute tra i conti di Valperga e San Martino intorno al 1185 per il controllo del territorio data la sua posizione strategica. Nel secolo successivo il contrasto con la confinante Valle di Lanzo si fece molto più intenso e solo verso il 1311 le due fazioni sancirono un compromesso.

Il periodo di tensione per Locana non era ancora esaurito e sulla scia dell’insurrezione tuchina contro la nobiltà e le successive rappresaglie nei confronti dei feudatari, furono i Savoia a sedare le ostilità nel 1448.

Con il progresso tecnologico, anche il territorio di Locana entrò a far parte del progetto dell’AEM nei primi del ‘900 grazie alla sua conformazione geologica particolarmente favorevole allo sviluppo dell’energia idroelettrica ma a seguito delle guerre mondiali vide il completamento del progetto solo negli anni sessanta.

Il territorio di competenza formato da circa 90 borgate, lo rende una delle mete più accattivanti per gli escursionisti in cerca di avventura e di piccole località (in alcuni casi in totale stato di abbandono)

——–fonte http://www.comune.locana.to.it/

Cosa Visitare

santuario della madonna del cantellino
chiesa di san pietro in vincoli
centro visitatori antichi e nuovi mestieri
chiesa di san vito - b.ta cambrelle
santuario di sant'anna- loc.meinardi

Per orari consultare il sito comunale o telefonare all'ufficio turistico allo 0124.839034

Prodotti Tipici

bagna d'salam (salame di patate)
bignette e fricieui (frittelle)
strunca (carne con sale, aromi e miele)
zuppa di pane
polenta e capra in civet

Noasca

Noasca, è un piccolo comune che sorge a 1062 metri. Le prime tracce del paese risalgono ai tempi delle Crociate in Terra Santa dove venne offerto in dono alla Chiesa del Santo Sepolcro di Gerusalemme.

La particolarità del territorio, più volte obbligò il paese ad insorgere intorno alla metà del ‘400 dai tentativi di controllo da parte dei San Martino prima e dai Valperga poi.

La complessità nel reperire le risorse per sfamare le proprie famiglie portò i noaschini a cercar fortuna in mestieri itineranti (spazzacamini, calderai e commercianti di sementi) e nel corso del ‘800-‘900 a lasciare definitivamente i luoghi di infanzia per tornare solo d’estate.

Fondamentale per il paese fu la passione del Re Vittorio Emanuele II, il quale innamorato dei paesaggi e degli stambecchi decise di dichiarare una parte del territorio noaschino a Riserva Reale di Caccia. Ereditata la passione paterna nel 1919 Vittorio Emanuele III decise di donare l’area allo Stato purchè ne venisse tutelata la sua integrità, fu così che nacque il Parco Nazionale del Gran Paradiso il primo parco nazionale italiano.

——–fonte http://www.comune.noasca.to.it

Cosa Visitare

cascata e grotta di noasca
chiesa di santa maria assunta
museo dello spazzacamino
centro visitatori pngp
santuario della madonna del truc
scuola maison - b.ta maison

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Prodotti Tipici

pan fritto
la busecca
il frit
polenta

Ceresole Reale

Posto a circa 1500 metri di altitudine Ceresole Reale è forse una delle località più famose della Valle Orco grazie ai suoi laghi artificiali facilmente raggiungibili e accessibili a tutti.

La sua nascita di probabile origine celtica, è influenzata successivamente dai romani che sfruttarono le sue risorse minerarie impiegando i Cristiani all’estrazione, tanto da portare il culto della cittadina al San Minatore o San Meinerio.

Successivamente, come tutta la regione Canavesana, fu oggetto del contendere delle famiglie nobiliari dei Valperga nel 1338 che provocando l’assai povera popolazione portò quest’ultima all’esasperazione tanto da insorgere nei moti Tuchini raggiungendo solo nel 1449 la pacificazione. Sul finire del 700 la popolazione dovette imbracciare nuovamente le armi per respingere gli invasori francesi provenienti prima dal Colle della Galisia e successivamente al Colle del Nivolet.

Economicamente, trovò ampio beneficio rientrando nel piano di industrializzazione idroelettrica che coinvolse la valle nel primi del ‘900. Particolare è la storia del vecchio paese originariamente posto nella conca del lago che venne cancellato per far spazio all’invaso di contenimento dei 34 milioni di metri cubi di acqua.

——–fonte http://www.comune.ceresolereale.to.it

Cosa Visitare

diga del lago di ceresole reale
diga del lago del serru'
diga del lago dell'agnel
centro visitatori pngp
le fonti minerali

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Prodotti Tipici

polenta concia
toma di ceresole